La predisposizione genetica, i fattori cardio-metabolici, e gli scorretti stili di vita (sedentarietà, fumo di sigaretta, dieta scorretta) sono associati ad un aumento dell’occorrenza di MCI e demenza nella popolazione generale. Considerato che ad oggi non esiste una terapia efficace per la cura di queste malattie, vi è un notevole interesse nell’individuare strategie non farmacologiche in grado di prevenire o ritardare la loro progressione nel tempo. L’approccio più promettente sembra essere l’intervento sui fattori di rischio modificabili, come le abitudini alimentari.