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Dopo una serie di vicissitudini, il sito web del progetto NutBrain è tornato nuovamene
Lo studio NutBrain ha l’obiettivo di studiare il legame tra gli stili di vita e le capacità cognitive (memoria, attenzione, linguaggio), applicando un approccio multidisciplinare.
Lo studio NutBrain è rivolto a tutti gli ultra-sessantacinquenni che acconsentano a partecipare allo studio. La partecipazione al progetto è gratuita e volontaria e non comporta alcun costo aggiuntivo.
Prendendo parte a questo studio, si avrà l’opportunità di ricevere gratuitamente una valutazione delle capacità cognitive e dello stato nutrizionale.
Istituto di Tecnologie Biomediche – Consiglio Nazionale delle Ricerche (ITB-CNR) di Segrate (MI) e IRCCS Fondazione Istituto Neurologico C. Mondino di Pavia.
Le caratteristiche dello studio
Coloro che decideranno di prendere parte all’indagine saranno convocati dal gruppo di ricerca per una prima valutazione di screening presso i Comuni di Bollate e Segrate (MI) e Pavia a seconda della propria area di residenza, che prevederĂ la raccolta di informazioni sullo stato di salute, storia familiare, ambiente in cui vive, abitudini alimentari e stili di vita attraverso dei questionari. A ciascun partecipante sarĂ inoltre somministrata una batteria di test neuropsicologici in grado di valutare la capacitĂ cognitiva globale e di indagare i diversi domini cognitivi. Durante la visita saranno inoltre rilevate alcune misure come peso, altezza e la composizione corporea. A questa prima fase, potrĂ seguire una seconda visita specialistica presso la Fondazione IRCCS Mondino di Pavia che includerĂ una visita neurologica, una risonanza magnetica cerebrale, un prelievo di sangue e l’autoprelievo di un campione fecale.
Le informazioni personali raccolte per ogni partecipante, previo consenso, saranno trattate in forma assolutamente anonima e analizzate in forma aggregata per tutta la durata dello studio. I dati saranno utilizzati solo per finalità di ricerca e non potranno essere ceduti a terzi. Ci si potrà ritirare dallo studio in ogni momento chiedendo la cancellazione dei propri dati. La partecipazione allo studio è gratuita e volontaria e non richiede alcun costo aggiuntivo. Il progetto è stato approvato Comitato Etico area Pavia.
Con l’aumento dell’aspettativa di vita sta aumentando drammaticamente anche il numero di persone affette da declino cognitivo e demenza, che costituiscono oggi una delle principali cause di disabilitĂ nella popolazione anziana. Lo stato di transizione tra il normale invecchiamento e la demenza, è una condizione clinica caratterizzata da deficit in uno o piĂą domini cognitivi senza tuttavia compromettere il normale svolgimento delle attivitĂ quotidiane, chiamata decadimento cognitivo lieve (MCI).Â
La predisposizione genetica, i fattori cardio-metabolici, e gli scorretti stili di vita (sedentarietà , fumo di sigaretta, dieta scorretta) sono associati ad un aumento dell’occorrenza di MCI e demenza nella popolazione generale. Considerato che ad oggi non esiste una terapia efficace per la cura di queste malattie, vi è un notevole interesse nell’individuare strategie non farmacologiche in grado di prevenire o ritardare la loro progressione nel tempo. L’approccio più promettente sembra essere l’intervento sui fattori di rischio modificabili, come le abitudini alimentari.
Le evidenze epidemiologiche suggeriscono che l’assunzione dietetica di specifici nutrienti tra cui gli antiossidanti (vitamina C, E, A, e i carotenoidi), gli acidi grassi polinsaturi a lunga catena (omega-3) e le vitamine del gruppo B (folati, B6, B12) si associa ad un rallentamento del declino cognitivo e ad un ridotto rischio di demenza nella popolazione. La maggior parte degli studi osservazionali ha riportato che un’elevata aderenza alla Dieta Mediterranea, caratterizzata dal consumo di frutta, verdura, olio di oliva, cereali integrali e pesce, può avere avere un effetto protettivo, al contrario il modello “Occidentale” caratterizzato da carni rosse e processate, grassi, cereali raffinati, snack, zuccheri, alcolici e un ridotto contenuto di fibre, si associa ad un rischio aumentato di declino cognitivo e demenza.
Negli ultimi decenni la ricerca ha evidenziato un potenziale ruolo del microbiota intestinale nella regolazione del sistema immunitario, nell’assorbimento di nutrienti, oltre ad essere coinvolto nella fisiologia del sistema nervoso e delle funzionalità cerebrali. Inoltre, alterazioni a carico della composizione della popolazione batterica dell’intestino sono state associate a diverse condizioni patologiche nell’ospite tra cui alcuni disturbi neurodegenerativi come la Malattia di Parkinson e il declino cogntivo. La dieta rappresenta uno dei principali determinanti del microbiota intestinale, perché in grado di modulare la popolazione batterica che a sua volta esercita un effetto sull’ospite. La stretta interazione tra dieta, microbiota e cervello, potrebbe almeno in parte aiutarci a spiegare i meccanismi attraverso i quali i nostri stili di vita possono accelerare o rallentare i processi di invecchiamento cerebrale.
Responsabile del progetto, ITB-CNR e Fondazione IRCCS Mondino: Federica Prinelli
CO-PI di progetto, Fondazione IRCCS Mondino: Sara Bernini
Responsabile UnitĂ Operativa, ITB-CNR: Marco Severgnini
Staff di ricerca: Fulvio Adorni, Silvia Conti, Maria Lea Correa Leite, Alfredo Costa, Matteo Cotta Ramusino, Alfonso Mastropietro, Massimo Musicco, Orietta Pansarasa, Elena Perdixi, Anna Pichiecchio
Staff a supporto delle attivitĂ di ricerca, segreteria organizzativa e comunicazione: Nithiya Jesuthasan, Aleksandra Sojic e Nicola Losito
Segreteria scientifico-amministrativa: Emanuela Gerosa e Gianfranca Lovicu
Illustrazioni: Stefano Fabbri
Il progetto è supportato dal Ministero della Salute (GR-2016-02361730) e patrocinato dai Comuni di Bollate, Baranzate e Segrate (MI)
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Per partecipare o per informazioni sul progetto
Per contattare i responsabili del progetto puoi compilare il form qui accanto. I campi contrassegnati con l’asterisco * sono obbligatori.
Se preferisci, puoi anche contattarci al numero di telefono e email della Segreteria del progetto NutBrain indicati di seguito.